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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

"Vieni via con me" - Renzo PIANO: cosa significa "fare" - Terza puntata ...

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E' ARRIVATA LA BEFANA!

E' orrivato il nuovo ministro e subito ha trovato il modo come far pagare ancor di più i contribuenti, ogni bolletta della luce un canone televisivo. Se questi signori riusciranno a far pagare una tassa anche ai non vedenti, prima o poi arriveranno a farci pagare anche l'aria un tanto al litro, forse la paghiamo di già senza accorgerci? Contro questa banda di incapaci arruffoni l'opposizione che fa? Si divide in tanti piccoli club, di questo passo il Berlushaz regnerà fino alla fine dei suoi giorni. Si dice che anche Gesù quando finì di dividere il pane e i pesci abbia mormorato: ho cazzo per me non è rimasto niente. Il fine di chi gareggia è quello di arrivare primo al traguardo, vince chi ha più forza nei muscoli. Il fine di chi partecipa ad una competizione elettorale è quella di avere più elettori, cioe i muscoli, dell'avversario, questa è una verità incontrovertibile. La critica è costruttiva quando si apportano concetti nuovi, non basta demonizzare tutto e tutti,c

E' ARRIVATA LA BUFERA

E' arrivata la bufera è arrivato il temporale chi sta bene e chi sta male è chi sta meglio di noi. E' finita la buffata non è più primavera la miseria è nelle tasche la minestra non c'è più la salute se ne Va. ------------------------ Il bravo Rascel avrebbe fatto di meglio. Chiedo venia per questo. Siamo nel cuore della tempesta, in tutti i sensi, politica, economica, morale, intellettuale, giudiziaria, malavitoso. I cittadini ne sono consapevole, non lo si può dire di molti politici, sono tutti preoccupati a salvare il posto e l'immagine. Alcune definiscono vajasse alcune donne, il significato più appropriato è: donna popolana sguaiata, nei modi e nel parlare dialetto volgare. Tale definizione non sempre è da addebitare alle popolane. Per gli uomini vale il termine cafone, anche questo improprio. Ci sono donne che non sono vajasse fuori, cioè nei modi e nel parlare, lo sono dentro. Non basta avere modi fini e parlare forbito, se poi commetti nefandezze, cattiverie, bu

E ADESSO, POVERO POPOLO

Difficile risolvere problemi in prima persona, figuriamoci se questi sono posti da altri come se fossero tuoi. A sentire i politici, i giornalisti, commentatori, opinionisti,letterati, psigologhi,ecc...ecc...sciorinare ognuno le proprie ricette per migliorare nel modo giusto possibile la gestione della cosa pubblica. Difficile comprendere dove sta la ragione,a rigor di logica tutti hanno ragione perché ognuno di esso è bravo con le parole, la lingua italiana si presta a sofismi vari, basta una virgola per cambiare il concetto. In un paese dove, il più delle volte, nemmeno il letterato conosce la propria lingua, compreso il sottoscritto che letterato non è, come può un comune cittadino comprendere le vere ragioni che propinano i signori preposti a farlo? Riescono perfino a rileggere, ognuno a suo modo, dadi stampati , calcoli numerici, leggi, facendo sì che questi rispondono alla logica di chi legge. Sembriamo un pollaio di galline rimbambite da galli stonati,in tutta questa confusione

CHI TROPPO IN ALTO SALE CADE SOVENTE PR.............

L'uomo Berlusconi, in un momento della sua vita, si è trovato ad un bivio, nella situazione in cui si trovava non poteva fare altro, l'unica via d'uscita era la politica. Indebitato fino al collo, prossimo al crack, la salvezza era entrare nelle stanze del potere, dove si prendono decisioni economiche, si danno concessioni fruttuose, per intenderci dove circolano molti soldi. Bisogna ammettere, è stato capace,si dice che all'entrata in politica le sue aziende avevano un passivo di cinquecento miliardi di lire, ora ha un attivo di venti miliardi d'euro, fate un pò di conti voi, però la fretta ha accecato la lungimiranza,o forse non aveva di meglio che raccattare rifiuti sul mercato della politica,era necessario fare numero non qualità. Quelli più capaci avuto conoscenza della priorità di Berlusconi hanno pensato bene prendere distanze da lui, così si spiegano le varie defezioni d'alleati e uomini che della politica hanno fatto l'essenza della loro vita di lav

c'è sempre un perché!

Perché il ministro Maroni se la prende con Saviano, osa insinuare che anche in Lombardia le mafie ingrassano. Dato per scontato che la delinquenza organizzata è sparsa in tutto il mondo industrializzato, dato per scontato che le mafie devono far profitti,trovano riferimento nei gangli delle amministrazioni, dato che queste sono gestite dai politici, non c'è da meravigliarsi se viene il sospetto del coinvolgimento dei signori della Lega, dato che sono loro ad amministrare il territorio. Il ministro doveva difendere il suo elettorato, l'orticello verde. Quell'orticello che permette a lui e tutti i capi della lega di sguazzare nel magna, magna, in quella Roma ladrona tanta invisa. Perché Maroni e Alfano corrono a Napoli, prendendo merito per la cattura di Iovine? Per poi farlo passare come l'operazione del secolo? Il povero, per modo di dire, malavitoso non s'aspettava tanta gloria, lui non è altro che il nipote di quel Mario, socio di Schiavone & C., da lui eletto

ILLUSIONE, DOLCE CHIMERA SEI TU, CH...............

Hanno acchiappato un pericoloso capo della camorra. E' FESTA,E' FESTA , NOI SIAM TUTTI CONTENTI TRALLERA,TRALLERA,TRALLA'. Illusione, di capo come quello e pieno il mercato, il vero capo sta già in galera. Questi non sono altri che esecutori d'ordini, esattori, uomo di fiducia del capo mandria,dopo di lui qualcun'altro prenderà l'eredità, ne prendi uno ne nascono cento. La torta è bella grande fa gola a tutti, i delinquenti non sono stupidi, sanno dove mettere le mani, non lasciano che a papparsela sia solo la politica. Un capo mandria, in qualsiasi posto si trova, è sempre lui ad ordinare, deve solo crepare per non farlo. Avevano,e hanno ragione, quelli che dicono, bisogna seguire i soldi, i soldi sono come le orme lasciate da un fuggiasco, seguendole si arriva a lui. Le stesse orme le lasciano quelli che lavorano a nero, quelli ch'evadono,quelli che la mattina si scoprono essere ricchi, quelli che in pochi anni creano una fortuna smisurata, quelli senza la

L'INDIGNAZIONE MINISTERIALE

Il ministro Maroni s'indigna perché qualcuno ha osato far trapelare che i tentacoli della piovra mafiosa s'estendono anche in Lombardia, e qualcuno potrebbe essere invischiato o colluso con detti elementi. Un delinquente se non trova un altro delinquente nell'apparato dello Stato, non può fare i propri affari,dicasi lo stesso dell'ingordo delinquente che vive già con i soldi pubblici. Il ministro Marconi s'indigna sapendo bene che già sono stati pescati con le mani nella marmellata degli amministratori della lega. Se ora il Ministro è pronto a garantire, accollandosi tutta la responsabilità, dell'immacolatezza dei suoi, pagando in prima persona per i suddetti amministratori, il Paese gli darà eterna riconoscenza. Il ministro s'indigna senza documentarsi, se l'avesse fatto, avrebbe lette cose molto interessanti, nei rapporti dell'antimafia. Il ministro non s'indigna che il suo partito, incominciando dal suo capo, hanno infiltrato, moglie, figli, c

PER LE STRADE DELLA SICILIA 3

CAP.3 Sono passati tre mesi da quella sera primi d'agosto, Beppe è fermo sul molo di Messina vede il traghetto scivolare sull'acqua, sta pensando se attraversare e come lo stretto,partire, andare via dalla Sicilia, ormai nulla lo trattiene, ha percorso centinaia di chilometri, ha tappezzato le mura di mezza Sicilia con i volantini,la speranza di ritrovare Snubby è ridotta a lumicino. E' ora di prendere una decisione, basta con le notti all'addiaccio, basta fare lavoretti per procurarsi qualcosa da mettere nello stomaco.L'ultimo pasto decente glielo offri Giusi, era la cena del padre, lui non l'aveva mangiato perché non aveva digerito ancora il pranzo. Il mese successivo, aveva finito i volantini, telefonò a Giusi, sarebbe tornato per altri,lei gli aveva fatto trovare ancora la solita cena indesiderata dal genitore, la seconda molto più ampia,gli venne il sospetto di una bugia. Il ricordo di quella lauda scorpacciata gli fece venire i crampi allo stomaco, si rico

PER LE STRADE DELLA SICILIA 2

CAP.2 Dalla rimessa degli attrezzi tira fuori la sua vecchia bici monta su pedalando furiosamente. Dal punto focale, il casolare dello zio, allarga creando un cerchio concentrico, si spinge fino alla spiaggia di Mondella:niente, chiede a conoscenti amici,niente, Snubby è scomparso. Ma Beppe non si da per vinto se Snubby è vivo lui lo troverà. Per cominciare compra un pennarello, cerca qualcosa per scriverci sopra, cartoni vuoti messi fuori un' eliografia, chiede all'interno se poteva prenderne alcuni di quelle scatole, una voce femminile gli risponde che tanto quelli andrebbero buttati. Avuto il consenso comincia a spezzettare i cartoni in tanti quadrati. - Perché farne? La domanda gli viene alle sue spalle, dalla stessa voce di prima, Beppe si gira per rispondere, davanti ha una donna che va per i quaranta portati bene, non una bellezza, ma piacente. Beppe gli spiega il motivo, vuole fare degli avvisi per la ricerca del suo cane. La donna sorride. - Scusa se te lo dico questo

PER LE STRADE DELLA SICILIA 1

CAP.1 Giuseppe(Beppe)Migliorisi, detto anche Pitt/bull, Pitt nome affibbiato,per la sua somiglianza all'attore Brad Pitt, dopo che gli amici avevano assistito alla proiezione del film sull'eroe spartano interpretato dall'attore americano Brad Pitt (Achille), alto biondo,occhi celesti,cosa strana per un siciliano di razza, qualcosa nel suo dna è stato nascosto per secoli per poi venire fuori con lui,Bull,perché un giorno un cane assali il cucciolo che gli trotterellava dietro lui si avventò sulla bestia gli diete un morso all'orecchio che quasi glielo staccava, per la sua forza e lo sprezzo del pericolo,un guascone forte e ribelle, del resto come avrebbe potuto essere diversamente. Beppe era nato diciotto anni fa nel carcere dell'Ucciardone la mamma Elena Corrisi era morta nel darlo alla luce, il papà Fausto, tutti e due genitori erano stati condannati per associazione mafiosa,il padre dopo la prima condanna a dieci anni, ne aveva collezionato un'altra di venti p

Roberto Benigni Vieni Via con me - "E' tutto mio", l'elenco in musica su...

IL BALLO DEI QUAQUARAQUA'

L'espressione più pulita sentita in questo periodo e stata, mamma mia come siamo caduti in basso,(espressa da un'anziana signora). Le altre quelle del grosso pubblico sono inenarrabile. Le barzellette si sprecano, i comici non sono stati mai così felici, hanno materiale da lavorarci per anni, i giornali tutti felici, non c'è resa di copie invendute, i giornalisti televisivi sono diventati delle Rockstar. Le TV nazionali e locali con pochi euro fanno talk show incassando tanti soldi di pubblicità, mentre pochi lavorono, molti piangono. Gli unici a far finta di non capire la situazione sono loro, il governo con tutta la banda d'arruffoni che girano intorno. Un ministro della giustizia: Un pallone gonfiato che in tanti anni non è riuscito a formulare una legge decente,( nemmeno per salvare il suo cliente) perché Berlusconi ,( suo cliente)lo ha fatto eleggere per pagarlo meno di tasca sua. Il ministro del tesoro : nell'incapacità di fare programmi economici, ha pensato

varo della barca (leiden)

TRE UOMINI IN BARCA

Doveva essere un giorno di pesca, tre erano gli amici pescatori, Silvio, Umbo, Giaffrà,di buon mattino si apprestarono a scendere in spiaggia per mettere in acqua la barca che li avrebbe portati sul luogo, ognuno si era equipaggiato con ami, lenze, esche, e canne da pesca d'ultima generazione. Il buon Silvio, convinto di essere il più bravo di tutti e tre, ordinava a destra e sinistra , aveva pregato Umbo di riempire un secchio di sabbia e portarlo in barca, a suo dire, sarebbe servito per far fessi i pesci. Umbo e Giafrà, lasciavano che lui lo pensasse, anche perché era il più anziano e proprietario della barca. I due amici si misero subito ai remi, dopo più di mezz'ora e molta lena portarono la barca sulla secca che aveva indicato Silvio, a suo dire era un posto più pescoso in un raggio di molte miglia marine. Silvio propose di mettere tutto il pescato in un secchio, alla fine l'avrebbero diviso in parti uguali, immediatamente Umbo si oppose, lui il pesce pescato non avev

Merlo che canta

LETTERA AD UN LEGHISTA scritto da un terrone napoletano

Caro amico, ti sento tale perché come un amico cerco di capirti per farmi capire. Quello che senti o dici in parte le condivido, sarebbe difficile non condividere una buona amministrazione della tua o della mia città o quella del NOSTRO PAESE! Quello che mi rammarica, che voi per ottenere ciò che giusto, usate metodi che non si possono ritenere tali. Mi spiego, un terrone non è, maleducato, ignorante, sporco, disonesto, perché è nato a Napoli,lo stesso lo si potrebbe dire per chiunque. Il forte sdegno che provi per tutti i meridionali, seguente la logica della divisione del paese, ti porterebbe domani ad essere meridionale di qualcuno che sta più a nord di te. Quelle terre che tu chiami tue, quelle terre pregne di sangue dei tuoi e dei miei avi, si è formato il nostro paese, non puoi chiedermi di dimenticarlo. Oggi come ieri sono prondo a difenderle contro chiunque, anche contro un mio fratello. Durante il servizio militare, ho trascorso la maggior parte di esso, a Palmanova, dove ho i

MERLOBERL E VOLPEFIN

C'era una volta, in un paese non molto lontano da noi, un merlo e una volpe, il primo si chiamava Merloberl il secondo Volpefin. Come faceva tutte le sere, Volpefin all'imbrunire tornava alla sua tana, dal passo lento e la testa bassa si capisce che la caccia non è stata molto fruttuosa, pensava che i volpini forse avrebbero saltata la cena. - Salute Volpefin oggi la sorte non t'è stata benevole? Sul muso non vedo tracce di penne, non hai trovato nessuno pollo da spennare? La volpe non alza nemmeno la testa per rispondere, perché sa da chi e da dove viene la domanda. - Ha ragione Merloberl e un pò di tempo che le cose non sono più come una volta, prima le galline razzolavano libere per i campi per noi era una manna, in quattro e quattr'otto ti procuravi il pranzo e la cena, poi le hanno recintate e noi con un pò di pazienza, altrettanto d'astuzia, riuscivamo lo stesso ad arrivare dentro al pollaio. - Si sa, ormai è impossibile trovare più un pollaio, ormai i polli

TUTTO COMINCIO'............

Tutto cominciò con l'incontro tra Craxi e Berlusconi. Siamo tra gli anni settanta, ottanta, il Bettino nazionale è all'apice, nessuno riesce a contrastarlo, lui come una meteora lascia una scia,tanti piccoli craxini, un pulviscolo che mette, o fa mettere, le mani dapppertutto. Mister 20%, è così che vengono definiti gli uomini posti alla testa alle varie postazione di comando, il loro credo era; la politica costa e voi ci dovete dare una mano, nel senso che la mano sia portatrice di bustarelle. Chi si adeguava veniva ricompensato per cui tutti i lavori di infrastutture, tutte le concessioni governative, tutte le forniture di servizi, venivano maggiorate del 20%+5% ( il+5 sta )per lo scoperto di banca dei fornitori e la bustarella all'economo per il sospirato pagamento. Pensate quanti miliardi avrà dovuto pagare Berlusconi per le concessioni di Milano2 e Milano3, per le antenne delle sue televisioni, ecc...ecc....li aggiungeva ai costi che poi noi pagavamo, come facevono tu

SI PUO' ESSERE PIU' FESSI DI COSI'

Dopo il discorso di Fini a Perugia un coro, Berlusconi e i suoi vassalli tutti assieme; che venga in parlamento a sfiduciarci! Fini dovrebbe essere fesso come loro per fare una mossa del genere, lui vuole cuocerli a fuoco lento, masticarli e poi sputarli, senza cuocerli sarebbero indigesti. Il soldatino di latta La Russa lo dice con fare sornione, non lo ha ancora capito, poverino la notizia non trova il cervello. Capita lo stesso al babaluscha Gasparri con il solito sorriso ebete stampato sul viso, come la cavallina storna, ripete sempre il suo verso. Al povero Berluscha sembra or, ora svegliatosi dal coma profondo. Non si può addebitare aver fatto il passo più lungo, con le gambe che si ritrova, forse ha trovato una buca, dato l'altezza del soggetto e la profondità della buca, sarà un pò difficile che ne venga fuori. I leghisti mi sembrano una mandria di babbuini pizzicati dalle api trovati a rubare il miele nei lori favi. In tutto questo dambaradan cosa fanno sull'altra spon

mery per sempre

E' BELLA LA VTA?

PER TE E' BELLA LA VITA? COSA FAI PER RENDERE CIÒ' POSSIBILE? Questa domanda si dovrebbe porre come sondaggio per misurare il grado di piacere che un individuo prova nel vivere quotidiano la propria vita. I fattori che renderebbero bella la vita ne sono tanti, il più comune è quello economico, avere disponibilità facilita l'economia della famiglia o dei single,c'è quello dell'amore, sale che rende tutto più saporito, poi c'è il luogo in cui vivi, l'amalgama, il calderone dove tutto gira. Ci chiediamo se facciamo abbastanza, per far sì, che questi fattori arricchiscono la nostra vita? Se tutto dipendesse dal nostro volere o dalla nostra capacità, alcuni di questi potremmo ottenerli facilmente, ma purtroppo non è così, questa è la risposta che quasi tutti darebbero. Ma è poi vero che non dipende tutto da noi? Vediamo:disponibilità economica, per ottenerla bisogna programmare bene il futuro, questo dipende da noi, spesso da giovani si è preso dall'entusiasm

DIPENDENZA O SMANIA?

L'altra sera seguivo Anno Zero, mi ha colpito Paolo Miele, continuava una specie di supplica,chiedeva agli amici e parenti del Berlusconi di interessarsi a lui,perchè secondo il Miele,il cavaliere non stava bene. A questo riguardo ho ricordo della stessa invocazione fatta dalla moglie del Cavaliere, anche allora la signora invocava gli amici, o chi in quel momento gli stava vicino, perché ormai con il marito non aveva dei normali rapporti, consigliare al marito di farsi curare. A questo punto è lecito pensare che non sono boutade, qualcosa c'è,a questo fine sarebbe opportuno che il Cavaliere ho chi gli sta vicino, leggessero ho facessero leggere al Berlusconi la definizione data dagli psicologi Giorgio Nardone e Federica Cagnoni della dipendenza. Questo passo lo tratto da I Miti del Nostro Tempo di Umberto Galimberti, che mi scuserà dell'uso. La dipendenza implica tre meccanismi: la tolleranza ( che comporta la necessità di aumentare gradualmente le dosi di una sostanza per

LA DIFFERENZA, LA COMPETIZIONE

Molto spesso per aver conferma che il nostro fare è nel giusto, alla presenza di contradizioni, siamo tentati a fare confronti. La competizione è la più importante. La vita è una competizione, incominciamo dalla tenera età con i giochi, da adulti per il lavoro, la professione, lo sport, l'amore, il sesso, per ogni espressione dell'uomo, competiamo anche se non abbiamo rivali, per migliorarci, per amor proprio. Guaio se non fosse così, saremmo all'età della pietra, anzi l'uomo non esisterebbe su questo pianeta, il suo progresso è dovuto alla competizione. Robert Darwin ha detto; senza le mani l'uomo non avrebbe raggiunto la posizione eretta, per cui non sarei qui a fare le mie osservazioni, ne qualcuno a leggerle. Afferma sono state le mani ad evolvere il cervello dell'uomo e no viceversa. Si potrebbe dire che tutto è partito dalla pancia, dal bisogno di sopravvivenza ci procuriamo cibo che poi portiamo alla bocca, per ottenerlo scavavamo radici, arrampicavamo su

MINISTRI DA ESPORTARE

Sentire le interviste dei ministri si ha il metro per misurare in che mani è messo il paese. Ci vuole una bella faccia tosta , meglio dire di culo, è più appropriato visto le facce, parlare di coesione di questo governo, parola molto usata in questo periodo, fa tanto in, oppure, loro si occupano dei problemi del paese. Con il parlamento chiuso per fallimento, lo Stato in bancarotta, il paese sottoassedio da continue rivolte di cittadini privi di ogni diritto, il ministro delle finanze taglia le pensioni , toglie le medicine, le fabbriche chiudono, e loro con il sorriso ebete sul viso dicono che si occupano dei nostri problemi, c'è qualcuno che ci crede? per cui ai poveracci non rimane meglio da fare come ammazzare il tempo. Il Gasparri sembra saltapicchio, con il suo bravo pacco di giornali sottobraccio passa da una trasmissione televisiva all'altra, mentre i suoi interlocutori parlano lui legge per poi interromperli sistematicamente da perfetto guastatore. La Ru

E ADESSO, POVER'UOMO?

Sembra che Hans Fallada l'abbia scitto apposta, mai un titolo di un romanzo fu più appropriato, non direste così anche voi a sentire ciò che succede al pover'uomo Berlusconi? Certo ognuno si sarà fatto un'idea, si è dato una spiegazione, i pro cercano di edulcorare, alcuni sommessamente giustificano, altri contrattaccano, è umano da parte degl'interessati. Bisognerebbe guardare in faccia la realtà per quella che è, il pover'uomo non vuole invecchiare, ha una dannata paura della morte, i sintomi ci sono tutti. Lo si può capire, ricchissimo, potente, vede la vita scorrere via, cerca di incannarla, come? Continuando a fare vita da bohemier, harem di giovani e belle donne, festini, maquillage al corpo, giovialità con i convenuti condite da barzellette spinte per non dire volgare. Bastasse, l'uomo sarebbe felice, non è così, tutti i giorni la macchina corpo umano perde colpi, il pover'uomo lo sente, peggio ancora, lo vede, aumenta sempre di più gli sforzi, la mac