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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

LORENZO E IL CANE (9)

9 lui lo segue. Fatto due piani trova Tommy fuori la porta, aspetta che qualcuno l’apra.   Il signor Gasperini guarda Lorenzo incuriosito per la sua presenza, si vede che non l’aspettava. < Mi scusi signor Gasperini, ho da sottoporle un piccolo quesito, sperando che lei non mi prenda per folle >. Dopo averlo fatto accomodare, gli chiede: .  Lorenzo spiega i suoi dubbi al signor Gasperini, il quale rimane attonito, come paralizzato, tutto avrebbe immaginato, tranne un simile quesito. Passato qualche minuto, risponde.             sua idea folle, purtroppo mia sorella non è più fra noi, si è spenta il       mese scorso, più che spenta direi consumata! Dalla perdita del figlio,        giorno, dopo giorno, si è affievolita la fiammella che la teneva in vita,        l’esile corpo non ce la fatto a sopravvivere.> Il povero Lorenzo vede crollare tutto il castello immaginario s’era costruito. Già pregustava la gioia dell’incontro, tra Tommy e la signora Ele

LORENZO E IL CANE

8 Al ritorno delle ferie, riprende il lavoro, il cane era lì a giocare con i ragazzi, a rincorrere la palla tra le moltitudini di gambe. Alla chiusura delle 13,30,Tommy sonnecchiava sotto la solita panchina. Il rumore della serrante che cala gli fa aprire gli occhi, in quel momento, senza pensarci troppo, Lorenzo lo chiama . < Tommy, vieni, su bello, vieni >. Il cane senza pensarci, si alza gli va incontro scodinzolante, lo segue fino a casa, come già sapesse dove andare, ad accoglierlo, i figli felici, subito a giocare, Tommy non aspettava altro. Fattasi ora di riaprire il negozio, dopo la pausa pranzo, Lorenzo aspetta che il cane lo segue, ma lui non ha nessuna intenzione di seguirlo gli fa capire lui si trova bene così, accucciato ai piedi dei suoi ragazzi. Lorenzo sorride, poi guarda la moglie in cerca di consenso, lei gli fa spallucce rispondendogli con lo stesso suo sorriso. < Ok, briccone l’hai vinta tu, ciao a tutti, papà va al lavoro, ci vediamo questa

QUANTA IPOCRISIA!

Ci vuole sfrontatezza più che coraggio cercare di portare acqua al mulino di Berlusconi, forse più che sfrontatezza bisognerebbe dire "faccia tosta". Tutti i discepoli del venditore di fumo, cercano parole nel vocabolario italiano, inesistenti,  per giustificare  l'operato del loro capo, forse lo fanno per  spirito di sopravvivenza. L'"onorevole" berlusconiana di ferro, ed avvocato  Ravetto Laura,dice;è una cattiveria paradossale,da parte dei giudici, definire Silvio Berlusconi delinquente abituale. Quello dell'avvocato Ravetto è una delle tante perorazioni di  causa che tutti i  berlusconiani sostengono.Vorrei ricor- dare, nel caso ce ne fosse bisogno. Primo:   i giudici hanno  letto il  curriculum vitae  del  poco '"Onorevole" Silvio Berlusconi, innumerevole condanne be- neficiate da prescrizioni ed nulla a procedere per le scanda- lose leggi, che lui ha voluto, e i suoi parlamentari deliberate. Se poi, l'avvoca

STORIA DI CANI (7)

7 lampo di memoria si ricorda, il cane quando gioca con i ragazzi non lascia mai il perimetro dei giardini, la sera prima, mentre lo seguiva, ha osservato che lui era molto prudente, guardingo,  nell'attraversare  la strada,  poi con due salti raggiungeva l’altro lato.  Per tutto il resto del pomeriggio continua a lambiccarsi il cervello. Alla chiusura serale guarda distratto il cane allontanarsi lentamente come fa tutte le sere, d’istinto fa una cosa senza pensare. Molto tempo dopo si chiederà perché, quella sera, mentre il cane si allontanava gli venne voglia di chiamarlo? Sta di fatto che lo fece, e lo chiamò! Al primo richiamo il cane si blocca, il secondo si gira rizza le orecchie, scodinzola la coda, felice che qualcuno l’ha riconosciuto, gli corre incontro come si fa con un amico. < Tommy, ehi Tommy, su bello vieni qua.> La bestiolina sembra pazza di gioia, mugola, scodinzola riconoscente, come aver ritrovato una persona di famiglia.   Lorenzo, sa, che quel

GLI INVISIBILI!

Chi sono gli invisibili? Bisogna precisare, ci  sono due categorie di uomini invisibili, quelli che, pure essendo invisibili contano, e quelli che non si possono contare, perché sono invisibili! Gli invisibili che contano, e che si possono contare, pure essendo invisibili, hanno peso e tara, mentre quelli che non contano sono monoliti, non si differenziano, sono usati, dai  primi, come peso aggiunto, fanno massa, numero. Enrico Cuccia, è stato anni uomo invisibile di peso che contava, Gianni Letta che cos'è se non un invisibile di peso che conta? Gli invisibili di peso, al netto della loro intelligenza,( cioè la tara), funzionano al meglio senza mai dimenticarsi di togliere la tara, se questa non apporta nessun beneficio, per poi aggiungerla se è utile. Quelli che non contano essendo monoliti sono usati , spesso,come  fermacarte, passaparola, portaborse, capo espiatorio di tutte le nefandezze di chi ha tara e l'aggiunge al suo peso per farsi valere. Poi, ci

STORIA DI CANI (6)

6 tempo a fermarlo al  sopraggiungere  dell’auto, l’urto fu inevitabile e disastroso, a nulla valsero le cure e interventi chirurgici, il povero Tommy, ci lasciò dopo quindici giorni di sofferenze. Mia sorella da allora non è più la stessa, non si è più ripresa del tutto, e non ha voluto più vivere in questa città.    < Mi scusi se le ho fatto perdere del tempo, e d’averla fatto ricordare uno spiacevole momento della sua vita. Dopo averla ascoltato, ricordo bene l’incidente, avvenne sotto i miei occhi, non potrò mai dimenticarlo. Come ricordo quel bellissimo bambino è vostra sorella, due angeli, è vero venivano quasi tutti i giorni. Mi dispiace che questa mia curiosità abbia risvegliato il vostro dolore. Lei capirà, si è sempre alla ricerca di una spiegazione logica, per quello che accade tutti i giorni, per quanto ci sforziamo ce sempre dell’incognito nelle nostre giornate, quel cane ha incuriosito tutti noi della zona per il  suo strano comportamento. < Lei si è spie

LORENZO E IL CANE (5)

                                                              Non tutto si spiega 5 cane rimane un mistero, una sera particolarmente piovigginosa, lo trovai accucciato vicino al portone di casa, come mi ha visto e saltato su come se mi conoscesse, sa come fanno i cani, alzano un po’ le orecchie, scodinzola, guaisce, dopo che ho aperto il portone, non mi ha dato tempo d’entrare che già lui stava su per le scale, immaginate dove stava ad aspettarmi? Fuori l’uscio di casa, sapeva dove abitavo, io di certo non lo fatto entrare in casa, però alla fine ho dovuto cedere, perché? Tutte le sere davanti al portone anche le notti più piovose, non c’era verso di smuoverlo, la mattina come aprivo il portone lui si alzava mi salutava e via di corsa come ha fatto poco fa, è andato avanti per mesi, alla fine non ho resistito lo fatto entrare in casa. Tanto sia io, che lui, la mattina abbiamo altro da fare. Le dirò anche un’altra cosa strana, da me non accetta mai cibo, ho tentato con i bocconci

LO SPECCHIO MAGICO!!!

C’era una volta, non molto tempo fa, in un paese non  lontano, un Re piccolo e mediocre. Tanto mediocre da dare tutto il potere al suo primo Primo ministro, il quale s’imbarcò in una guerra rovinosa che perse.   Il popolo insorse condannò al capestro il primo ministro e scelse di auto governarsi con il sistema democratico. Cacciarono il Re istaurarono la Repubblica. Passarono gli anni. Un dì fu eletto come primo ministro Bettino I. anche lui, dopo pochi anni, fu cacciato per malversazione e onnipotenza di potere. Nel trambusto che seguì, un discepole di Bettino I conquistò il potere, promettendo al popolo ricchezze e felicità.   Quest’uomo era Silvio I. Un uomo molto ricco di sé, e di soldi, il suo potere economico si estendeva per tutto il Paese. Stufo di concorrere ogni cinque anni, fece arrivare a corte gli azzeccagarbugli migliori del Paese, per trovare il sistema come sbaragliare gli avversari e vincere sempre lui. Li chiusi in una stanza senza viveri né acqua con il solo com

SPETTACOLO CONTINUA DI..........Stupidità

Fanno a gara trasmettere, a  rete unificate, il meglio del brutto. Non c'è limite alla stupidità, al chiacchie- riccio inutile, siamo  subissati da una specie di avan spettacolo dell'orrore. Oggi le beghe da comare, il chiacchiericcio dal par- rucchiere, o barbiere, sono assurte, nobilitate a Talk Show televisivi, bontà loro! Le televisioni, anche quelle  pubbliche,  dovrebbero fare informazioni di qualità,si accodano, tutti allo ste- sso carro, farsi concorrenza, vendere la pubblicità, a dir loro, l'anima del commercio! In malafede,ci propinano quello che serve loro, non a noi! Si,  perché, la pubblicità  serve alle società produ- ttrice per scaricare spese, per cumulare riserve a nero, facendo pagare il costo al consumatore! Oggi la massaia la spesa,al supermercato,la fa, tenendo tra le mani,il volantino che il supermercato a messo nella buca delle lettere. preventivamente. Se ne accorto anche Marchionne, " il super-manager"  venuto dal

STORIA DI CANE (4)

lui sa cosa,  continua ad andare avanti e indietro  sperando  che dal   portone esca il cane con l’accompagnatore. Non riesce a raccapezzarci, si rende conto di non aver concluso un gran che. Dopo  mezzora si  convince ormai il cane  per quella  sera non  uscirà più,  né lui ha voglia di stare tutta la notte ad aspettarlo. Sulla via del ritorno, a casa,  rimugina il  successivo  passo non gli rimane  che tornare di mattino presto per vedere se il  cane  viene  fuori  con  l’accompagnatore,  sapere  chi è. Il  giorno  dopo,  di buon’ora,  Lorenzo  è sul  marciapiede di  fronte il palazzo, aspetta,  l’attesa  non è lunga,  passato mezzora, le  sette e  trenta, ad  essere  precisi, la  porticina pedonale  del  vecchio  palazzo, si  apre, sbuca  il  cane,  il quale senza esitazione con passo abbastanza svelto,s'avvia sulla strada  lo  porterà  al piccolo parco, subito dopo esce un uomo, si ferma e guarda il cane che quasi corre. Scuote il capo come volesse dare u

STORIA DI CANE 3

3 loro ha una propria convinzione, del perché il cane viene di  mattino e va via la sera, perché s’ accuccia sempre sotto la solita panchina. Un po’ i frequentatori del parco, se l’hanno chiesto, la conclusione è stata sempre la stessa. Forse il cane torna nei giardinetti si mette sotto quella panchina, perché prima, con lui, c’era il vecchio padrone? Quello era il posto dove sedeva? orse sarà deceduto? Lui torna qui con la speranza di trovarlo? Questi sono gli interrogativi più votati, forse perché è anche la più romantica conclusione. Lorenzo non sa che altro pensare loro ha u s’accoda. Con ciò, non è convinto che la curiosità fosse appagata, si è promesso: una sera, seguirà quel benedetto cane, per vedere dove va, e chi il padrone. Vuole svelare, una volta, è per sempre, il mistero del piccolo bastardo vagabondo. Quella sera finalmente venne, una del mese d’agosto, Lorenzo  aveva portato la famiglia in vacanza al mare, la settimana suc- cessiva è in program

STORIA DI CANI 2

2 cercarlo. Non conoscendo il nome del piccolo bastardo, lo chiamano semplicemente per quel che è, “cane”, vieni qua, bello lascia la palla, lui scodinzola felice di riconoscenza poi fa quello che gli è stato ordinato,  nell'ora  di maggior affluenza gironzola, fra i presenti,  dall'uno  all’altro come una trottola. Sempre scodinzolante, pronto a raccogliere briciole di pane, qualche goccia di latte fuoriuscita dai biberon, non manca chi, finito la merenda, gli butta l’ultimo boccone. Qualche mamma, vecchia frequentatrice del giardinetto, hanno l’abitudine, conoscendolo, portargli l’avanzo della cena della sera prima, dopo lasciano che il bambino gioca con lui, senza perderlo mai di vista. I ragazzi per ammazzare il tempo organizzano qualche partitina di pallone nel poco spazio che hanno a loro disposizione. Lui, il cane, partecipa rincorrente la palla tra le gambe dei ragazzi, mentre questi cercano di non fargliela prendere passandosi la palla  dall'uno  all’altro con

ODIO E AMORE!

Due sentimenti spesso contrapposti, generano violenze inaudite. L'odio tra i popoli, sfoggia naturalmente in guerre sanguinose. Quello tra due persone dello stesso sesso, in lotte furibonde fino annientamento dell'avversario. Quando all'odio si aggiunge l'amore tra due persone di sesso diverso, si trasforma in sottile torture. Fare soffrire più non posso  il duellante! Ieri ho sentito la madre di quel bambino conteso da entrambi i  genitori. Mentre esponeva la sua tesi mostrava quanta freddezza nel trattare l'argomento. Nell'altra metà del monitor, c'era il viso del marito, mostrava quanto gli è costato fare quello che ha fatto! La ragione in questi casi cede il passo, viene adombrata da un  sentimento più forte: la vendetta! Come far pagare all'odiato il  prezzo più caro! Spesso le vie della vendetta seguono strade piene di sabbie mobili,  ci si addentra senza avere la possibilità di uscirne, passo, dopo passo aff

STORIE DI CANI

                             Non tutto si può spiegare Tutte le mattine Lorenzo apre la saracinesca del negozio di giocattoli, gesto che ripete quattro volte al giorno. Come tutti i giorni saluta l’amico barista, e la signora della camiceria, gestori dei negozi ai lati del suo, per finire, il portiere Giuseppe, con l’eterna scopa in mano, a pulire l’atrio del palazzo, non dimentica volgere uno sguardo di fronte, verso quello che la gente chiama parco comunale, chiamarlo parco è un eufemismo, gli amministratori della città hanno pensato bene di utilizzare, il centro della grande piazza che c’era prima, in un piccolo giardinetto di quartiere. I ragazzi, le mamme, con bambini, sono i veri  frequentatori  del giardinetto. Tutte le mattino, poco alla volta, convergono ai giardini, madre, bambinaie, studenti, che hanno marinato la scuola, qualche sfaccendato garzone di bottega, pronto a cogliere dell'occasione per giocare con gli altri ragazzi, il solito spazzino del comune a racc

una per sempre

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ROTTAMARE CHI, E' PERCHÉ!

C'è chi lo chiama rottamatore, chi nipote di Berlusconi. A nessuno, finora, è venuto in mente che forse Renzi a " sua insaputa?  A trovato il sistema di come neutralizzare la destra? Sia Matteo Renzi che Beppe Grillo, entrambi non si può  dire siano uomini di destra, qualche idea non sarà conforme  al dettame di sinistra; nessuno è perfetto! Renzi ha fatto scuola al partito Democratico americano, e  dai Laburisti d'oltre Manica. Sta semplicemente tagliando le unghie alla destra, in modo che finiranno di segnare a dito, quei poveracci  della sinistra  d'essere dei comunisti  incalliti. UFFAAA, ERA ORA! Il motto di Mattia Renzi è: non basta uno scopo per raggiungere la meta per primo. E' la "motivazione" che da la forza giusta! Beppe Grillo sta facendo lo stesso sul fianco sinistro dei vecchi comunisti , ecco perché quei poveracci sembrano dei pugili suonati! Mi sa che alla fine rimarrà, di  rosso  comunista , 

PER IL BENE DEL PAESE!!

Da più parte si elevano voci: bisogna azzerare questa classe politica! Altri ancora: sono tutti uguali, ne cacci uno, arrivano mille! Verrebbe da pensare: è inutile affannarsi, tanto non cambia niente!  Invece un modo c'è, non è molto ortodosso, per i nostri tempi, ma c'è! I francesi per primi diedero inizio al ripulisti della classe dei privilegi iniziando con la presa della Bastiglia. Molte teste caddero nei cesti! I Russi, all'inizio del secolo scorso, seguirono a ruota il buono esempio, azzerando in toto, regnanti e tutti quelli che avevano il comando. I Cinesi hanno fatto lo stesso, in Africa settentrionale i Paesi sono in rivolta. Le rivoluzioni si susseguono a ogni battito di ali di una farfalla. La civiltà occidentale, prossima ad un fallimento monetario, è in crisi non solo monetario, ma anche di identità. Mentre tutti sono al capezzale del malato, discutere quale miglior terapia seguire, lui muore: ho è lasciato morire? Siamo arrivati al punt