PER LE STRADE DELLA SICILIA 2

CAP.2
Dalla rimessa degli attrezzi tira fuori la sua vecchia bici monta su pedalando furiosamente.
Dal punto focale, il casolare dello zio, allarga creando un cerchio concentrico, si spinge fino alla spiaggia di Mondella:niente, chiede a conoscenti amici,niente, Snubby è scomparso. Ma Beppe non si da per vinto se Snubby è vivo lui lo troverà.
Per cominciare compra un pennarello, cerca qualcosa per scriverci sopra, cartoni vuoti messi fuori un' eliografia, chiede all'interno se poteva prenderne alcuni di quelle scatole, una voce femminile gli risponde che tanto quelli andrebbero buttati. Avuto il consenso comincia a spezzettare i cartoni in tanti quadrati.
- Perché farne?
La domanda gli viene alle sue spalle, dalla stessa voce di prima, Beppe si gira per rispondere, davanti ha una donna che va per i quaranta portati bene, non una bellezza, ma piacente. Beppe gli spiega il motivo, vuole fare degli avvisi per la ricerca del suo cane. La donna sorride.
- Scusa se te lo dico questo non è il metodo migliore, chi vuoi che esponga un cartoncino vicino al vetro della propria vetrina, devi farlo su dei fogli di ciclostile come questi.
La donna gli mostra il tavolo da lavoro, sotto scatole pieni di fogli scartati per difetti con un lato ancora bianco.
- Non ho soldi da spendere in questo momento.
- Come ti chiami, scusa se te lo chiedo, ho qualcosa che ti farà piacere, io mi chiamo Giusi.
- Io Beppe, qual'è questa cosa?
- Premetto che ti capisco, Anch'io ho un cane so quant'è il dispiacere di perderlo. Volevo dire forse ti posso aiutare, qui ho un sacco di fogli inutilizzabili, se mi dai il tuo numero di telefono lo stamperò su quanti fogli vuoi, anzi se hai una foto del cane metterò anche quello sul foglio, così forse nessuno ti negherà di mettere l'avviso, lo farò volentieri e spero che lo ritrovi.
- Giusi io non ho il telefonino né ho un recapito telefonico, anzi non possiedo una casa.
Giusi lo guarda sorridente, un sorriso che Beppe ben conosce, quel sorriso accattivante che vuol dire tutto e niente,anche l'ultima insegnante d'italiano al riformatorio aveva quel sorriso, lui lo ricorda con soddisfazione molto bene.
- Facciamo così, metterò il mio numero di telefono come riferimento, tu quando vuoi puoi venire o telefonarmi per sapere se ho nuove da darti.
Beppe prende dai pantaloni una foto del cane, in riformatorio di tanto in tanto la tirava fuori, non voleva dimenticare l'amico, la porge a Giusi.
- Non me la perdere, è l'unica che ho.
- Vieni questa sera riavrai la foto con un bel pacco di fogli che risparmierò di buttare, li riciclerai tu.
Beppe va via contento, non smette di cercare, rimonta sulla bici imbocca il lungomare Cristoforo Colombo arriva a Punta Gallo fino al Versante Barcarello, quando decide di tornare indietro, facendo altre strade,la serrante della eliografia è chiusa, maledice la sua testa per non averci pensato a chiedere l'orario di chiusura, ora dovrà aspettare domani, perdere altro tempo, come ultimo gesto di rabbia sferra un pugno sulla sarrcinesca, dall'altra parte la voce di Giusi.
-Beppe sei tu?
- Scusami Giusi non volevo.
- Non crucciarti, entra nel palazzo t'apro la porta di servizio.

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