LO SPECCHIO MAGICO!!!


C’era una volta, non molto tempo fa, in un paese non  lontano, un Re piccolo e mediocre. Tanto mediocre da dare tutto il potere al suo primo
Primo ministro, il quale s’imbarcò in una guerra rovinosa che perse.   Il popolo insorse condannò al capestro il primo ministro e scelse di auto governarsi con il sistema democratico. Cacciarono il Re istaurarono la Repubblica. Passarono gli anni. Un dì fu eletto come primo ministro Bettino I. anche lui, dopo pochi anni, fu cacciato per malversazione e onnipotenza di potere. Nel trambusto che seguì, un discepole di Bettino I conquistò il potere, promettendo al popolo ricchezze e felicità.   Quest’uomo era Silvio I. Un uomo molto ricco di sé, e di soldi, il suo potere economico si estendeva per tutto il Paese. Stufo di concorrere ogni cinque anni, fece arrivare a corte gli azzeccagarbugli migliori del Paese, per trovare il sistema come sbaragliare gli avversari e vincere sempre lui. Li chiusi in una stanza senza viveri né acqua con il solo compito di trovare un sistema per farsi eleggere automaticamente ad ogni elezione.
Dopo che molto di loro rifiutarono l’incarico, dopo breve periodo di segregazione. Alcuni, alla fine, arrivarono sfiniti, sull’orlo di una crisi, e della sopravivenza, finanche venne l’idea giusta a uno di loro.
L’azzeccagarbugli si presentò a corte di Silvio I, e spiegò l’idea.
-Sire voi avete in ancora lo specchio magico donatovi da Bettino I,
il quale riflette tutte le immagini  che desiderate,  potreste  produrre 
tanti specchi magici, collegarli al vostro in modo che,  in 
tutte le abitazione del Paese, si rifletterà quello che voi volete, cioè,
quello che loro desiderano vedere.Non avreste nessun concorrente, 
vi assicurereste di regnare in eterno, anche oltre,se il popolo resterà 
ignorante di sapere.
L’idea piacque a Silvio I, subito la mise in atto.
Fu così che arrivò a regnare per tre elezioni ad ogn’una si faceva eleggere con numero progressivo, assicurava che sarebbe arrivato fino a Silvio decimo. Attualmente con tutti i mezzucci avuto a disposizione dagli azzeccagarbugli è arrivato a Silvio III. In questi anni le cose non sono andate come lui desiderava. Lui non si rese conto che lo specchio magico rifletteva anche quello che lui faceva nel suo castello, le cene con mille invitati, orge con quaranta cortigiane, sberleffi per tutti, compreso anche il suo popolo. Le cose non andavano come lui voleva, nonostante lo specchio magico riflettesse tutto quello che lui pensava che la gente volesse, non è riuscito a far rimanere il popolo nell’ignoranza completa.
Dalle finestre delle case cominciarono, piano, piano, uno per volta, volare via gli specchi magici che i suoi azzeccagarbugli avevano fatto istallare in tutte le case del Paese. Visto come andavano le cose, anche loro uno per volta lasciarono il castello di Silvio III, per trovar miglior lavoro primo che la barca andasse a picco. Oggi vive chiuso nel suo castello, vecchio e decrepito, davanti allo specchio magico che gli riflette l’immagine che lui vuole, quella di quando aveva trent’anni, navigava spensierato sulle navi di lusso, intorno a lui uno stuolo di belle ragazze.
  

Commenti

Post popolari in questo blog

Chi vuol esser lieto, sia, del doman non c'è certezza!