STORIA DI CANE 3


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loro ha una propria convinzione, del perché il cane viene di
 mattino e va via la sera, perché s’ accuccia sempre sotto la
solita panchina. Un po’ i frequentatori del parco, se l’hanno
chiesto, la conclusione è stata sempre la stessa. Forse il cane
torna nei giardinetti si mette sotto quella panchina, perché
prima, con lui, c’era il vecchio padrone? Quello era il posto
dove sedeva?
orse sarà deceduto? Lui torna qui con la speranza di trovarlo?
Questi sono gli interrogativi più votati, forse perché è anche la
più romantica conclusione. Lorenzo non sa che altro pensare
loro ha u s’accoda. Con ciò, non è convinto che la curiosità
fosse appagata, si è promesso: una sera, seguirà quel benedetto
cane, per vedere dove va, e chi il padrone. Vuole svelare, una
volta, è per sempre, il mistero del piccolo bastardo vagabondo.
Quella sera finalmente venne, una del mese d’agosto, Lorenzo
 aveva portato la famiglia in vacanza al mare, la settimana suc-
cessiva è in programma la chiusura estiva, in quel caso raggiun-
gerà i suoi sulla dorata spiaggia di Marina di Camerota.
La sera prima di partire, decide che seguirà il cane fino alla sua
destinazione. Tirata giù la serrante, s’incammino a piccoli passi
dietro il cane, mantenendo una certa distanza dall’animale, il
quale non è una sua prerogativa, accettarsi se qualcuno lo se-
gue. Passati dieci minuti il cane si ferma davanti ad un portone,
si siede sul marciapiede e abbaia, due volte, verso le finestre
del fabbricato, qualcuno, da uno degli appartamenti, fa scattare
 la chiusura del portoncino pedonale, il cane spinge la porta con
una zampa e scompare all’interno.
Lorenzo rimane davanti al portone chiuso, si accerta che sia così,
si allontana portandosi dall’altro lato della strada, guarda le finestre
del palazzo per avere un qualche segno premonitore che nemmeno

………………..al prossimo il seguito


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