L'ultima arrivata (3 )

È così, dopo le incombenze serali, i denti, la pipì, e il bidè, ci siamo messi sotto le lenzuola. Non appena messo nel letto mi si stringe contro poggiando la testa sulle mie tette.
« Che fai? Ascolti il mio battito cardiaco, ti posso assicurare che mi sento bene.»
« Ti voglio bene, Femia »
« Anch'io te ne voglio, Milena»
« Io te ne voglio di più »
« Come fai a dirlo? Lo misuri con il metro? »
Lei per tutta risposta, alza la testa dalle mie tette, mi ficca in bocca dieci e più centimetri della sua lingua rigirandola in cerca di qualcosa che non trova. Perché non mi sono staccata da quel risucchio? Perché non l'ho buttata fuori dal letto e giù dalle scale? La novità mi aveva lasciato di sasso, poi più semplicemente, cominciavo a provare gusto. Una remora di femminilità è insorta.
« A me piacciono gli uomini, Milena »
« Anche a me, Femia »
« È da tutta una vita che aspetto il mio principe azzurro, Milena »
« Anch'io l’aspettavo, Femia »
« Perché l’aspettavi, l’hai trovato, Milena »
« Sì, Femia lo trovato »
Così dicendo mi rificca la lingua in bocca in cerca della mia.
A questo punto ho pensato chiarire bene, come si dice, “mettere i puntini sulla i”.
 « Frena il tuo entusiasmo, Milena, ti voglio bene ma non fino a questo punto, credo di non essere Gay, ne ho voglia di scoprirlo. Il mio sogno è, e rimane, il Principe Azzurro, chiaro?»
C’è rimasta male, si è girata dall'altra parte senza fiatare.
La mattina dopo, al risveglio, non era nel mio letto né per casa. È andata via in silenzio senza nemmeno salutare, mi viene da pensare, c’è rimasta più che male, sono stata molto brusca nei suoi confronti? O forse cominciavo a provar piacere, ho troncato sul nascere qualcosa che mi spaventava?
Per tutta la settimana, Milena, ha evitato, quanto più era possibile, incontrarci con lo sguardo. Il sorriso è sparito dal suo viso, non racconta più barzellette. Spero incontri un ragazzo che gli faccia dimenticare la sbandata. Per avere confermo del mio stato, invece, ieri sera sono andato a letto con Massimo, l’avevamo fatto già altre volte, anche se lui è sposato felicemente. Avuto conferma della mia normalità, anche se ciò messo più del dovuto ad avere un orgasmo, forse perché Massimo non c’è la messa tutta, non era troppo entusiasta, o forse non lo ero io?
Cazzo! Quanti “forse” e quanti interrogativi, perché me la prendo troppo? E dagli con un altro interrogativo. Squilla il telefono, è Giulio una mia vecchia fiamma. M’invita con altri amici a trascorrere il weekend nella casa di campagna di un suo amico. Accetto volentieri, è capitato come il cacio sui maccheroni..................
SEGUE







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