L'ultima arrivata (2)

.Un bavoso vecchio rincitrullito, si dipinge i capelli, il viso imbrattato di creme per nascondere le rughe: vuole assicurarsi il cazzo! Prendo Milena sottobraccio, la cartella sotto l’altro, ci avviamo nel mio ufficio.
« Bene, cara Milena, a noi due. Tu sai come si stipula una polizza, vero? Sì, è quello che immaginavo. Questa che ti proponiamo è un picicinino diverso dal solito »
Dopo aver illustrato per benino, senza che lei facesse nessun’obiezione, chiudo la cartella consegnandogliela. Lei mi guarda con il sorriso furbetto mi fa.
« Ora che ti ho tolto le castagne dal fuoco, merito un caffè?»
 Il mio viso deve denotare più che uno stupore, hai capito! La novellina! Ha capito tutto, ed io che pensavo d’essere furba. Alla fine gli sorrido anch’io.
« Meriti più che un caffè, mia cara Milena, ci hai messo nel sacco a tutti e due. Con questo, non credo dispiaccia portare tu avanti la pratica, vero? Comunque io sono sempre qui per qualsiasi chiarimento »
« Ok, non preoccuparti, me la caverò, se avrò bisogno so dove trovarti. Per il caffè, come la mettiamo?»
La sera stessa, a chiusura d’ufficio, andiamo a consumare il caffè, sedute ad un tavolino di un bar alla moda. Abbiamo sguardi di vogliosi giovanotti addosso, sarebbero felici farci la festa. Milena fa di tutto per provocarli, quelli più si ringalluzzivano. Manca poco che uno di quelli non salta a cavalcioni Milena. Meno male abbiamo la macchina a poche decine di metri dal locale, perché quelli, se ci avventuriamo per strade poche frequentate, hanno occasione sicura per violentarci. Glielo riferisco, consigliandola di smettere di provocarli, lei per tutta risposta apre la borsa e mi mostra l’armamentario di difesa; spray al peperoncino, pistola a scarica elettrica, più un aggeggio che non saprei come chiamarlo.
 « Con tutto questo armamentari pensi di andare in guerra?» 
In quel bar non ci siamo più andate, in molti altri sì. È non solo bar, cinema, ristoranti, teatro, siamo diventate amiche. Della pratica del cazzo non si parlò mai lei ha condotto in porto senza nessun aiuto da parte mia o di Massimo. Non gli ha assicurato solo il cazzo al bavoso, gli ha fatto tre polizze, pene, testicoli e buco del culo. Ha detto, “candidamente”, che era inutile assicurarsi il cazzo se poi i testicoli e il buco del culo, stando nei paraggi, correvano lo stesso pericolo.
Più volte il giorno, ci salutiamo attraverso la vetrata del mio ufficio con la mano, la sua scrivania è proprio davanti al mio ufficio. La sera si esce dal lavoro insieme. Dopo un po’ abbiamo pensato; è inutile venire a lavoro con due auto, mi è sembrato giusto.
Spesso con la scusa di chiedere consigli sta da me più del dovuto, parliamo del più e del meno. Conosce un sacco di barzellette, alcune anche spinte e stimolanti. Oltre ad essere, una bella e giovane, ha ventiseienni, la ragazza è simpatica e intelligente. Se fossi un uomo, ti sposerei, gli dico.
Un po’ alla volta ci siamo accorte di avere molte cose in comune, gli stessi gusti nel vestire, nel mangiare, ci piace da morire la pizza, accompagnata dalla birra scura e fredda. Non abbiamo avuto nessuna controversa in fatto di scelta di film o d’opera teatrale.
Una settimana fa, era un sabato sera, uscite dal cinema, pioveva a dirotto, lei mi fa.
« Femia, mi rompe andare a casa a quest’ora. Tanto domani e domenica, non abbiamo nessun programma, vengo a stare da te questa notte, che ne dici? Ti va l’idea? »
Che c’è di strano: gli rispondo. Con il pigiama o vestaglia come la mettiamo? Uno dei miei ti dovrebbe andare bene? Ma no, mi fa, nessun problema io dormo nuda........................................Segue






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