MERO SOGNO, LA CIVILTA'!
L’occidente
si sdegna, quando dei paesi poco eruditi hanno dei comportamenti, poco consoni, all’etica
datosi da loro, come se quello che fanno è immune da condanna.
È
di ieri l’impiccagione di due giovani scippatori ventenni avvenuta nella poca
democratica repubblica iraniana.
La
lapidazione di una giovane donna rea di un peccato che, nella cosiddetta società
civile, è ridotto a un semplice vezzo di libertà individuale.
Certo
sono comportamenti di una società legata ancora a sistemi tribali, barbari, eccessi
di punizioni, di chi ancora non conoscono il valore della vita umana.
La
società civile, avendo alto questo valore, consapevole che si può salvare chi
sbaglia, si è dato leggi che possono correggere e riportare nella società chi
commette un reato.
Questa
dovrebbe essere la regola, invece, a cominciare dalla democratica America del
nord, dove ogni anno assassinano legalmente centinaia di esseri umani, per
finire a paesi come l’Italia, che non assassinano legalmente il corpo,
annientano la mente, ancor più grave, perché è una morire lentamente dell’uomo,
o lo induce a suicidarsi.
Perché,
vivere per mesi, anni, senza avere giustizia, in celle come tanti animali, in
una promiscuità schifosa, non è di un paese civile.
Un
paese civile deve dare ai propri cittadini le stesse uguali opportunità a
ognuno, mettendoli sullo stesso piano per scegliere il proprio futuro. In modo
che questi capiscono in partenza quali, sono gli errori da non commettere.
Se
un paese che si ritiene civile lascia, per scelta politica, una buona parte dei
suoi cittadini nell’ignoranza, commette un reato molto più grave di quello
dello stesso cittadino.
Darsi
regole civili e non rispettarle, lo Stato commette delitto molto più grave, perché
non è contro un singolo, ma buona parte dei suoi cittadini.
La
cosa più grave per un Paese, che si considera civile, è che queste cose le
sa, far finta di non saperle, o addirittura rinnegarle, è uno Stato che assassina i propri cittadini!
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