LA DONNA DEI SOGNI (3)


vado via, spero di esserti stata utile, almeno un po’, perché questa notte non faremo sesso, non potresti sopportarlo.»
Il mattino, al risveglio, Massimo si chiede: “cosa avrà voluto dire con le sue ultime parole? Perché non avrei potuto sopportarlo?”
 L’orologio a muro in cucina l’avverte che è ora di muoversi. Come tutte le mattine, fa tutto in fretta e furia: colazione, doccia, e corsa in motorino per non far tardi, cosa che capita spesso.
Quando entra in classe i ragazzi diminuiscono il chiacchiericcio, alcuni salutano con tono confidenziale e di simpatia, altri alzano la mano, come a dire “io ci sono”.
Sulla cattedra, in bella mostra, ci sono i fogli del tema del giorno prima; la brava Benedetta, la capoclasse, ha già provveduto alla raccolta disponendoli in ordine alfabetico.
 «Grazie Benny.»
Ringraziare la ragazza è anche questo un rito che si ripete ogni mattina, giacché è prassi che la ragazza raccolga i compiti del giorno prima, per poi farglieli trovare sulla cattedra. Lei, di rimando, sorride.
 «Benny, ci sono tutti?»
 «Sì, tutti i presenti hanno consegnato il tema.»
 «Bene, domani inizieremo la discussione in classe. Il prossimo tema da fare a casa è “sogni ricorrenti”. Vale ovviamente la privacy per cui, se qualcuno vorrà discuterne in classe con tutti, dovrà dare la sua autorizzazione scritta in calce al foglio del tema con le seguenti parole: “autorizzo la lettura e la discussione in classe del suddetto tema”, subito dopo apponendo una firma leggibile. Allora sono stato chiaro?
 
 (segue)

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