NON E' UN PAESE PER GIOVANI ?

Qualcuno ha sentenziato che gli Stati Uniti non è un paese per vecchi!
La stessa valutazione, invertente i ruoli, possiamo dire che l'Italia non
è un paese per giovani?

I parametri ci sono tutti,condividiamo con il Giappone il primato di lon
gevità, esportiamo cervelli giovani in tutto il mondo, è il paese che deti-
ene il primato essere un museo all'aperto.

Non vorrei che qualcuno una mattina si svegliasse con il pallino di por-
tare equità, cioè,  andare per  case di  riposo far fuori quanti più vecchi
gli è possibile.

Ma questo non succederà mai, almeno me l'auguro.Perché l'italiano non
invecchia,ho non vuole invecchiare,che non è la stessa cosa.Visto come
vanno le cose, non può essere diversamente.

Provate a portare vostro nonno in un ospizio, vi ritorna indietro come il
fido cane, come lui, dovete legarlo per bene a una colonnina alla casa di
riposo. Questo semprechè riuscireste a farlo, impresa non facile!

Il vecchio da noi è il simbolo della famiglia, è per questo che le mafie si
distinguono per famiglie,un legame da vivere finché morte non ci separa!

E' il simbolo dell'unità,il collante che tiene insieme tre generazione,quello
che mette pace tra padre e figlio, quando non è troppo rompicoglione!

Il vecchio in Italia è riverito coccolato, ossequiato. A questo proposito mi
sovviene una vecchia barzelletta; so che questo non è il contesto per farlo,
ma da l'idea che in tutti i ceti sociali si ha la stessa accortezza per i vecchi.
Per rinverdire chi la conosce, e mettere a conoscenza chi non la sa!
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A un pranzo famigliare, presenti le tre generazioni, nonno, figlio e nipoti.
Seduto a capotavola,il figlio,dall'altro lato della tavola,la moglie.Al centro
il nonno con ai lati i due nipoti maggiori,tutto intorno il resto della famiglia.

Il pranzo sta per  finire felicemente tra l'allegria generale, a un certo punto
il nonno sembra avere una manghevolezza abbandonandosi leggermente da
un lato,il capotavola avvisa il figlio alla sua sinistra: attenti al nonno!Questi
si precipita a rimettere in sesto il vegliardo. Passa un minuto ed il nonno ha
di nuovo una manchevolezza, questa volta dall'altro lato, la nuora accortosi
avvisa il figlio: attenti al nonno! questi avvisi si susseguono per tre, quattro
volte, fino a quanto il nonno non sbotta irritato: me lo fate fare questo bene-
detto peto? ( l'espressione non è proprio questa, ma da l'idea)

Il poverino voleva solo fare un sano,e salutare peto!la troppa premura della
famiglia lo stavano costipando come le sue chiappe!
 

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