MENTE LABILE

Nulla sembra cambiare mentre tutto cambia. Ad assistere a certi discorsi tra 
persone, avanti con gli anni, quelli che nel sessantotto avevano tra i venti/trent-
anni, quelli che oggi hanno dai sessanta/settantanni, sì proprio loro, i sessanto-
ttini, i genitori dei trentenni di oggi.

Quelli che oggi chiamano, bamboccioni, sfigati, buonanulla, coccodimamma, la
nuova generazione per intenderci, coloro che dovrebbero prendere il posto di
chi comanda, avere in mano e portare avanti le sorti del Paese.

A sentir loro,i genitori, i giovani di oggi sono degli incapaci, pensano solo a bere
ed assumere stupefacenti, asseriscono la diversità dalla loro generazione.

Mi auguro sia davvero così: che la nuova generazione sia diversa dai sessantottini,
è vero che ci fu una mezza rivoluzione, ma come tutte le cose fatte a metà, non ott-
ngono il risultato sperato.

Loro, i sessantaottini, pensavano di cambiare il mondo usando forza bruta, pecca-
ndo di arroganza e d'ingenuità, fragili menti edulcorate d'ideologie a buon mercato,
in mano a poteri c'avevano l'interesse che nulla mutasse, sogiocati da menti fine.  

Non erano loro che dovevano plasmare le nuove generazioni? Non sono loro che
hanno preso il posto del proprio genitore? Non dovevano, loro, indicare la giusta 
via ai propri figli? Oggi si lamentano senza prendere atto del proprio fallimento.

Se allora i giovani cercavano di uscire dal buio del tunnel della vita, intravedendo un 
barlume di luce in fondo. Oggi sappiamo che quel barlume fu un miraggio, i sessanto-
ttini dal quel tunnel non sono mai usciti, sono ancora lì a brancolare nel buio più pesto! 



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