IL CICLO DEL VENTENNIO

Quella di berlusconi è il terzo ciclo, il primo è stato quello
della democrazia cristiana anni 50/70, il secondo quello di 
Craxi 70/90, il terzo quello di Berlusconi 90/2010.

Il ventennio democristiano è stato il periodo della guerra
fredda tra Stati Uniti e Russia, L'Italia era una parte della
scacchiera d'influenza americana, a muovere le pedine della
nostra politica era uno dei contendenti. Mentre l'altro cercava
di scompigliare le carte con la metà dei burattini italiani.

Quello di Craxi è stato il ventennio dell'abbuffata, delle spese
folli, la politica scialacquava a più non posso, non bastavano 
le sovvenzioni sottobanco delle due potenze, si doveva mungere
il sistema produttivo italiano, via con le prebende del 20% su
tutta la produzioni, quella percentuale pagata dal sudore dei 
lavoratori, perché su di loro si riversava il maggior costo.

Con la caduta del muro di Berlino e la fine del comunismo in
 Russia, è finito la paura del predominio dell'uno e dell'altro,non 
avendo più sovvenzioni dalle due potenza i politici italiani hanno 
aumentato il debito pubblico fino a renderlo insostenibile, unendo
una richiesta di sempre maggior prebende, fino a quando non è
scoppiato il bubbone facendo fuori i maggior sostenitori di quel
sistema.
  
Il terzo ventennio non lo chiamerei berlusconismo, il nome più 
appropriato è opportunismo, cosa ha fatto Berlusconi se non 
approfittare dell'occasione del vuoto politico creatosi in quel
momento? A colto l'opportunità concessagli.

Sull'arca dell'opportunismo ha imbarcato tutti i fuoriusciti, felici
di cogliere l'occasione per rifarsi contro quelli che non erano 
stati messi fuori gioco dalla giustizia. Li ha uniti a quelli che
venivano dalla scuola di Pubblitalia, (cioè Dell'Utri, il referendo
della mafia, secondo quello che dicono le carte giudiziarie ), 
e il gioco è fatto, un esercito di opportunisti al suo comando.

Giuliano Ferrara n'è un campione, smessi i panni di grillo parlante
sulla spalla di Berlusconi, prima di essere schiacciato dallo scarpone
a colto la terza opportunità, la prima con Craxi, la seconda come
consigliere del Cavaliere, la terza quella di farsi regalare un giornale 
come buonuscita, ditemi voi se non è il campione dell'opportunità!

Ieri sera lo visto sul piccolo schermo sorridere sornione, pizzicava
Eugenio Scalfari definendolo,bonariamente, troppo serioso privo di 
charme, di leggerezza. Contrariamente al suo anfitrione, il quale ha 
guidato l'Italia rendendola più leggera più briosa, a detto suo, più 
allegra e felice.

Si vede che Ferrara ha imparato da Berlusconi raccontare barzellette,
solo, come quelle del suo maestro, fanno ridere per accondiscendenza,
Berlusconi ha la sua platea, lui no.

Il giornalista Ferrara ha capito da un pezzo dove andava a sbattere il
berlusconismo, dietro il sorrisetto sornione mastica amaro, perché non 
può urlare ai quattro venti: io glielo avevo detto che finiva così!    






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