IL GREGGE VERDE

C’è nel dna degli italiani una forma d’assoggettazione patologica

L’Italia non per caso, dopo la caduta dell’Impero Romano, è stata
terra di conquista da parte, Francia, Spagna, Austro-Ungarico,
per non parlare di tanti altri che bene o male ci hanno influenzato.

Abbiamo dovuto aspettare l’Uomo forte italico per toglierci dalla
colonizzazione, possiamo ritenerci fortunati, perché quel marzo
del 1861 se non ci fossero stati, Mazzini, Cavour, e Verdi.

Avremmo avuto il primo dittatore con camicia rossa di Giuseppe
 Garibaldi. Non passa molto tempo che il desiderio dell’uomo
della provvidenza si presentò sotto le vesti di Cavaliere.

Il falso socialista Benito Mussolini con le sue camice nere. C’è
voluto una guerra ed una quasi rivoluzione civile per liberarcene.

A distanza di 65anni, gli italiani hanno sentore di nostalgia
dell’uomo forte, Cavalieri con camice colorate, c’è chi la indossa
azzurra e chi verde, (cambia il colore, il fattore rimane lo stesso).

C’è chi porta il gregge azzurro in televisioni, e chi porta il gregge
verde in montagna, a bere l’acqua santa.

C’è chi s’investe da unto del Signore, e chi da baldo guerriero,
riesumato dal catafalco d’Alberto da Giussano.

Potremmo trovare, mi rivolgo agli uomini di scienza di questo
Paese, un vaccino così potente da neutralizzare la mania degli
italiani di voler mettere il destino nelle mani di un solo uomo?

Per di più malato? Se è vero che la scienza e a pochi passi per
avere la mappa completa del Genoma umano. Quanto dobbiamo
aspettare ancora prima che dotti professori trovino il vaccino per
Deoassoggettazionarci dall’uomo forte?

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