TIC-TAC,TENNIS DA TAVOLA -LA PIETA' -

Ciao Tic. - Ciao Tac. Ti vedo un po giù Tic, cosa ti ammorba?
- ce poco da stare allegri mio caro amico, il mondo va a farsi fottere e noi invece di aiutarlo, lo spingiamo sempre di più verso il baratro.
- Sei nei guai mio caro Tic se sei arrivato a questa conclusione, a questo punto non mi rimane che offrirti la spalla, piangi quanto vuoi.
- A volte Tac mi domando, dové la Pietà, non sarà per caso solo la statua di marmo di Michelangelo a rappresentarla?, Non alberga più nella mente dell'uomo la pietà, non ci indigniamo abbastanza per la morte di migliaia d'innocenti bambini in una guerra assurda la quale non avrà mai fine, al solo pensare quanti, in futuro, ancora moriranno mi vengono i brividi. Ai sentito il nostro ministro della salute?
- No Tic non lo sentito.
- Ha dato dimostrazione di quanta pietà ha lo stato Italiano. Quella povera donna, mi rincresce pensare che più che donna ormai è una larva, dopo diciassette anni di coma cosa sarà rimasto delle sue funzioni umane ? se è vero l'esistenza di un paradiso non è quello il posto per lei?, Invece il ministro si elegge a tutore della pietà secondo il suo metro di valutazione, mettendosi, anche, contro la pietà della legge. Credo, anche, che non sia tutta sua la colpa, ha sentito il dovere di seguire la Pietà del suo Papa, che dal pulpito della sua finestra eloquia con il suo gregge, di cosa e quando farlo, dovrebbe scendere dal trono dorato e camminare di più fra i miseri.
-Sei alquanto brutale Tic, si vede che sei molto arrabbiato.
- Sai le risate Tac, senti questa, il Papa si presenta d'avanti a S. Pietro alla porte del paradiso, costui lo squadra da capo a piede, è tu saresti il mio successore, io ho elevato la chiesa con le mie mani, sono arrivato a cospetto di Dio con i miei logori stracci puzzolenti, ti presenti al mio cospetto tutto agghindato con oro e vesti fine, hai il coraggio di voler varcare questa soglia, torna indietro qui non c'è posto per chi non ha pietà.
- Hai ragione Tic, ci sarebbe da ridere, anche se sarebbero risate amare.
- Ti ho bagnato tutta la spalla Tac.
- Non preoccuparti Tic, mi rammarico solo, che non saranno le tue ultime lacrime.

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