STATI DI UMORE

Il bambino continuava a tendere la mano verso l’agognato desiderio, una palla. L’altra mano era ben stretta fra quella della madre, la quale con l’altra spingeva il carrello, lo trascinava incurante del pianto del bimbo. I piedi del bambino erano ben piantati a terra, il corpicino tutto teso all’indietro, non poteva nulla contro la forza di traino di sua madre, di conseguenza scivolava sul pavimento. Fatti pochi metri il bimbo smise di frignare, slittare sul pavimento lui lo riteneva un nuovo gioco, un lieve sorriso apparve sul bel faccino, incominciava a provare gusto al nuovo gioco, nel frattempo si era già dimenticato del suo precedente desiderio.
Ero entrato nell’area di servizio dell’autostrada per fare rifornimento di carburante, ho notato la croce farmaceutica all’entrata del supermercato, ho deciso che forse era ora che comprassi un analgesico per il mio mal di testa. Mi portavo dietro l’emicrania dal momento del risveglio, è la causa del mio umore, che non è molto alto in quest’inizio di giornata. Pensando ai chilometri ancora da percorrere, avevo la decisione di fermarmi.
Ecco perché mi trovavo ad assistere a quella scenetta famigliare.
Con il mio antidolorifico in mano mi dirigo verso l’uscita, mi sono accorto che anche io stavo sorridendo, pensavo come i bambini sono attratti dalle novità, apprendono subito tutto quello che vedono o sentono, la loro volubilità di passare da un umore depressivo ad uno allegro all’istante.
L’auto scivolava sul nastro asfaltato dell’autostrada, nel frattempo dalla radio una coppia di dj si trastullano con stupidaggine, sapendo di dirle, ma detto con garbo. Poi anno messo un cd, la musica ha riempito l’abitacolo, non ho conoscenza dell’inglese, perciò non so il significato di quello che dice la cantante, ma la sua voce è soavemente dolce e cristallina, una melodia musicata con maestria, resta il piacere d’ascoltare. La fine della canzone mi porta alla realtà, mi rendo consapevole di non aver preso la pillola per il mio malore, pazienza la prenderò alla prossima stazione di servizio.
Non riesco a prendere pillole senza un bicchiere d’acqua, forse la pillola scenderà pure, ma io ho la sensazione d’averla sempre nel gozzo.
È un piacere viaggiare quanto è una bella giornata. Per la buona visibilità si è più sicuri nella guida, ai anche il piacere di vedere i fiori sui costoni della strada, se poi il sole lo ai alle spalle, come nel mio caso, tutto quello che ti precede è ben distinto, come guardare un grosso schermo.
Dopo aver passato il casello dell’autostrada mi sono ricordato di non essermi più fermato per prendere l’antidolorifico. Solo ora mi accorgo di non aver più il mal di testa, per questo non ho avuto bisogno di fermarmi.
Non ricordo quando ho incominciato a non sentire più il dolore, forse vedere il sorriso di quel bimbo.? Ascoltare una buona musica? Delle chiacchiere dette con garbo?
Ecco come mi era passato il mal di testa: ero stato distratto da un sorriso di un bambino e dal suo problema.
Non mi resta che consigliare, a tutti quelli che la mattina si svegliano di cattivo umore, di trovare un sorriso di un bambino ed ascoltare una bella melodia.
Buona giornata e buon viaggio.

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